... l'amor che move il sole e l'altre stelle [Dante - Paradiso XXXIII, 145]

Come scegliere un olio essenziale?

AROMATERAPIA: l’utilizzo degli oli essenziali a fini terapeutici.

René-Maurice Gattefosé

Il termine “Aromaterapia” è utilizzato per la prima volta nel 1928 da un biochimico francese, René-Maurice Gattefossé.

Cos’è un olio essenziale ? Un olio essenziale è l’essenza volatile estratta da piante aromatiche mediante distillazione in corrente di vapore acqueo.

Cos’è l’aromaterapia ? L’aromaterapia è l’utilizzo degli oli essenziali per favorire l’armonia fisica e mentale. Si utilizzano gli oli essenziali per velocizzare il naturale processo di guarigione. È un metodo naturale che si basa sull’attività delle molecole biochimiche degli oli essenziali.

Cos’è l’aromaterapia scientifica ? L’aromaterapia scientifica o aromatologia è lo studio degli oli essenziali, ovvero una scienza che ricorre a una metodologia rigorosa e si basa su dati scientifici solidi, confermati in laboratorio.

Huiles essentielles

Come districarsi e fare una scelta di qualità?

Prima di tutto un olio essenziale non dovrebbe essere tagliato e adulterato con altre sostanze. Se si trovano sugli scaffali di un negozio oli essenziali diversi, ma tutti con lo stesso prezzo diffidate dalla tentazione, in quanto le profumazioni saranno quasi sicuramente sintetiche e non naturali.

Il nome botanico (quindi il nome latino) deve essere sempre citato, così come la parte della pianta utilizzata: esempio O.E. Arancio amaro (Citrus aurantium) scorza del frutto / O.E. di Petit grain (foglie e rametti di Arancio amaro) / O.E. di Neroli (fiori di Arancio amaro)

Il metodo di crescita, coltivazione: ci permette di sapere dove e come la pianta è stata coltivata (metodi intensivi o biologici oppure da raccolta spontanea e luogo di origine della pianta)

Il metodo di estrazione: vi sono diversi metodi a seconda anche della parte di pianta utilizzata, i più comuni sono: spremitura a freddo (soprattutto per gli agrumi) distillazione in corrente di vaporeenfleurage. Deve essere fatta per estrazione con vapore acqueo o per pressione a freddo (buccia d’agrumi), con esclusione categorica di estrazioni con solventi chimici o per pirogenazione.

Deve essere 100 per cento naturale, non denaturato da componenti sintetiche, né da oli o essenze minerali; puro, non ricostituito, non tagliato con altri oli essenziali, né con oli grassi o alcol; non rettificato, non perossidato e non deterpenato.

Il numero di lotto e la data di produzione: devono sempre essere indicati.

Confezione Innanzitutto, prima di acquistare un qualsiasi olio essenziale, la prima cosa che bisogna notare è il colore della boccetta contenente l’essenza. Questa deve essere scura, solitamente blu scuro o marrone/verde scuro. Se la bottiglietta risulta essere di colore chiaro, o addirittura trasparente, meglio evitare di acquistarla dato che gli oli essenziali hanno un’alta sensibilità alla luce. Ciò significa che tali oli si alterano facilmente se vengono conservati all’interno di contenitori chiari. Quindi, l’olio essenziale necessita di rimanere allo scuro affinché mantenga la sua purezza.

Prova su carta Una volta acquistato l’olio essenziale, è possibile testarne la purezza facendo un semplice esperimento. Su un foglio di carta, far cadere una goccia dell’olio essenziale che si vuole valutare. Se il prodotto è naturale, la goccia dovrebbe allargarsi subito e in modo regolare. Entro un giorno dovrebbe inoltre evaporare completamente, senza lasciare alcuna traccia di unto sulla carta, al massimo potrebbe restare un leggerissimo alone. Se invece il prodotto è sintetico, la goccia non si spande bene, tende a ungere il foglio, e anche dopo un giorno non evapora completamente.

Infine la nota olfattiva può aiutarvi nella scelta.

In base al grado di volatilità gli oli essenziali si dividono in:

Oli o note di base: poco volatili ricavati dalla corteccia o dalla radice della pianta, sono molto persistenti e hanno un effetto calmante e armonizzante. La loro essenza può persistere anche per 24 ore. Esempi: Sandalo, Patchouli, Incenso, Cannella

Oli o note di cuore: mediamente volatili ricavati dalle parti aeree della pianta (foglie e fiori), sono molto intensi, armonizzanti e sensuali. Persistono dalle 2 alle 4 ore. Esempi: Gelsomino, Iris, Lavanda, Camomilla

Oli o note di testa: molto volatili, sono molto attivi rinfrescanti, dinamici e stimolanti. Sono le prime fragranze ad essere percepite dal nostro olfatto in un mix di essenze. Si attenuano in media dopo circa 15 minuti. Esempi: Mandarino, Limone, Bergamotto.

Alcune informazioni importanti per l’utilizzo degli oli essenziali:

– a parte alcune particolari eccezioni, non vanno mai applicati puri sulla pelle e sulle mucose, ma sempre attraverso creme od oli veicolanti

– conservare gli oli lontano dalla portata dei bambini

– non eccedere nel dosaggio

-conservare gli oli essenziali al riparo da luce e fonti di calore.

Una volta appurato che l’olio essenziale è puro al 100% senza nessun tipo di contaminazioni esterne, dobbiamo prestare attenzione al tipo di olio essenziale più adatto a noi: in particolare, dobbiamo prendere in considerazione il chemotipo.

Nozioni di Chemiotipo: O. E. C. T.

(Oli Essenziali Chemio Tipizzati)

Le tecniche di analisi chimica attualmente molto all’avanguardia messe a disposizione dai ricercatori (cromatografia, spettroscopia di massa , risonanza magnetica) ci hanno permesso di avere una conoscenza più approfondita delle strutture molecolari presenti negli oli essenziali. Un olio essenziale contiene degli elementi chimici molto complessi. Si tratta di parecchi insiemi molecolari molto diversi, avendo ciascuno delle proprietà differenti. La necessità di una conoscenza approfondita dei suoi costituenti chimici è fondamentale per un terapeuta. In una stessa specie botanica, questa variazione chimica ci permette di definire precisamente la natura delle sottospecie, delle varietà, dei cultivars e dei taxa* delle piante aromatiche. Questa variazione chimica genera la nozione di : chemiotipo o razza chimica. Una nozione importante per l’aromaterapia. È una forma di classificazione chimica, biologica, botanica che definisce la molecola di maggioranza presente in un olio essenziale.

Come specificato da Robert Tisserand autore dell’Essential Oil Saftey  – alcune specie di piante hanno la capacità genetica di generare differenti costituenti chimici dovuti dall’ambiente in cui si trova (ambiente, terreno, clima ecc.). Questi diversi tipi di sostanze chimiche di uno stesso genere sono chiamati “chemotipi” [ct].
Conoscere il chemiotipo dell’olio essenziale – e quindi il principio attivo dominante –  è importante, poiché in base al chemiotipo dominante (principio attivo) l’olio essenziale ha diverse proprietà e indicazioni terapeutiche.

Questa classificazione dipende dai fattori legati direttamente alle condizioni di vita specifiche della pianta per conoscerne il paese, il clima, il suolo, l’esposizione dei vegetali, i fattori fitosociologici e il periodo di raccolta che possono influenzare la composizione dell’olio essenziale. Si parla di un Olio Essenziale Chemiotipizzato “ O. E. C. T. ”.

Ecco alcuni esempi:

– O. E. C. T. di Thymus Vulgaris a Timolo; questo Olio Essenziale contiene principalmente del timolo avente delle proprietà anti-infettive maggiori.

– O. E. C. T. di Thymus Vulgaris a Tujanolo; questo Olio Essenziale contiene principalmente del tujanolo avente delle proprietà battericide, viricide, e neurotoniche.

– O. E. C. T. di Thymus Vulgaris a Carvacrolo ; questo Olio Essenziale contiene principalmente del carvacrolo avente una attività antisettica.
– O. E. C. T. di Thymus Vulgaris al Geraniolo; questo Olio Essenziale contiene principalmente del geraniolo con una attività antibatterica, antimicotica, antivirale.

– O. E. C. T. di Thymus Vulgaris a Linalolo; questo Olio Essenziale contiene principalmente il linalolo con delle proprietà antibatteriche, antimicotiche, viricide e antiparassitarie intestinali.

– O. E. C. T. di Thymus Vulgaris a Terpineolo; questo Olio Essenziale contiene principalmente il terpineolo con delle proprietà emolitiche.

– O. E. C. T. di Thymus Vulgaris a Cineolo; questo Olio Essenziale contiene principalmente il cineolo con attività decongestionanti bronco-polmonari.

– O. E. C. T. di Thymus Vulgaris a Paracimene; questo Olio Essenziale contiene principalmente il paracimene con azione anti-infettiva, una forte azione antalgica ed è molto raccomandato in caso di reumatismi e di artrosi.

Quando una ditta estrae un olio che ha la stessa denominazione esempio Rosmarinus officinalis ma da aree diverse (paesi) naturalmente deve dare una indicazione del chemiotipo. Ma questo accade anche quando la ditta utilizza un solo “tipo” di pianta questo “dovere” non cambia e infatti se è seria nei suoi manuali o sulle confezioni indica l’elenco dei “costituenti” principali.

Imparare quali sono le caratteristiche terapeutiche dei “principi attivi” [costituenti] ci permette di comprendere l’utilizzo primario dell’olio essenziale che stiamo utilizzando. Naturalmente ricordando che vi sono innumerevoli costituenti in un oli essenziale è facile comprendere come un unico olio può avere così tante indicazioni.

Gli oli essenziali della ditta Pranarom offrono infatti la possibilità di utilizzare degli oli essenziali puri al 100% e soprattutto chemiotipizzati. La loro provenienza BIO inoltre, permette di avere oli che derivano da coltivazioni che rispettano l’ambiente e che non vengono trattate con pesticidi e fertilizzanti nocivi per la salute.

olio essenziale pranarom

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